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TURISMO: NASCE ‘ALTO ADRIATICO’

SPIAGGE DA 32 MILIONI DI PRESENZE - VENETO E FRIULI VENEZIA GIULIA, UN UNICO BRAND

Due regioni, una costa, un unico brand. Veneto e Friuli Venezia Giulia realizzano per prime uno dei punti più qualificanti del piano strategico nazionale sul Turismo varato dal ministro Franceschini. “E’ una delle prime attuazioni, se non la prima, che conosca”, conferma il vice presidente nazionale di Confturismo Marco Michielli, che guida anche la Confederazione regionale delle imprese turistiche del Veneto.

Quasi 300 chilometri di costa per 32 milioni di presenze all’anno: l’idea è di unire le forze per presentare all’estero le spiagge delle due regioni sotto un unico brand ispirato all’area geografica di appartenenza, l’Alto Adriatico. Il primo passo sarà uno studio di fattibilità ma in una prospettiva di collaborazione molto più ampia che potrà riguardare la logistica, le infrastrutture, i trasporti, l’ambiente.

Il percorso è stato tracciato a Venezia in un incontro tra il vicepresidente della Regione Veneto Gianluca Forcolin, l’assessore regionale al Turismo Federico Caner, il vicepresidente della Regione Friuli Venezia Giulia Sergio Bolzonello e il vice presidente nazionale di Confturismo Marco Michielli. La falsariga, si è detto, è quella del lago di Garda, che si presenta in forma unitaria nel mercato turistico e sta crescendo in maniera esponenziale.

Con ‘Alto Adriatico’ prendono forma almeno due degli obiettivi del Piano Strategico nazionale di sviluppo del turismo 2017-2022, approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso febbraio: “sostenere processi di aggregazione e governance pubblico/privata delle destinazioni” e “costruire itinerari interregionali di offerta turistica”. 

Bene la strada a regìa regionale – afferma il vice presidente nazionale di Confturismo, Michielli – La base dell’imprenditoria ne è convinta e va oltre la mera promozione delle spiagge. L’indagine concordata consentirà di avere un quadro più preciso delle potenzialità di questa scelta e di individuare i target turistici su cui agire, a partire dal mercato tedesco che ha ancora ampie possibilità di crescita, per ampliare poi la collaborazione”.

Al turista – prosegue Michielli - oggi bisogna proporre itinerari e formule i cui limiti siano solo quelli dell’esperienza che vuole vivere, senza vincoli geografici. Così si realizzano  importanti sinergie, come nel campo della promozione, che potenziano iniziative che,  condotte singolarmente, non potrebbero comunque essere altrettanto efficaci”.

L’idea di un unico brand parte da uno studio congiunto di fattibilità che non riguarda esclusivamente il turismo ma anche la fitta rete di servizi e condizioni, a partire dai trasporti, che sono elemento portante per l’effettivo sviluppo di nuovi flussi e l’aumento della permanenza media, quindi della spesa, di quei turisti che già scelgono le destinazioni dell’Alto Adriatico.