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ARCHIVIO BELLOSGUARDO IN MOSTRA A ROMA

L’8 novembre a Roma, presso l’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione (ICCD/MiBACT), inaugura la mostra fotografica ARCHIVIO BELLOSGUARDO, Fotografie di famiglia e produzione contemporanea. Progetto ideato da Alessandro Imbriaco

www.fotografia.iccd.beniculturali.it/bellosguardo

bellosguardoposter16Dall’8 novembre 2019 fino al 24 gennaio 2020, presso la sede dell’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione – ICCD in via di San Michele 18 a Roma, sarà aperta al pubblico la mostra fotografica dal titolo: Archivio Bellosguardo. Fotografie di famiglia e produzione contemporanea.

Archivio Bellosguardo è un progetto pilota ideato dal fotografo Alessandro Imbriaco con la collaborazione scientifica dell’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione, il coordinamento dell’Associazione Rehub Alburni e il patrocinio del Comune di Bellosguardo che nasce con l’obiettivo di costituire un archivio fotografico del Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano che oltre a conservare la memoria e l’identità di quei luoghi, possa essere anche strumento di promozione e sviluppo territoriale.

L’inaugurazione avrà luogo venerdì 8 novembre alle ore 17:30 alla presenza dell’ideatore del progetto Alessandro Imbriaco, del Direttore dell’ICCD Carlo Birrozzi e della responsabile per la Fotografia Contemporanea dell’ICCD Francesca Fabiani. Saranno inoltre presenti il sindaco e i cittadini di Bellosguardo e di altri paesi limitrofi all’area di sperimentazione e intervento.

La mostra è divisa in due sezioni: Fotografie di famiglia, a cura di Benedetta Cestelli Guidi con Martina Alessandrini  propone una selezione degli originali messi a disposizione dai cittadini, affiancata da una videoproiezione realizzata da Alessandro Imbriaco e la sezione Produzione contemporanea, a cura di Francesca Fabiani che restituisce il risultato delle campagne fotografiche condotte sul territorio dai 5 fotografi emergenti ospitati in residenza: Alessandro Coco, Valerio Morreale, Nunzia Pallante, Mattia Panunzio e Sarah Wiedmann

Gli originali delle fotografie di famiglia e le immagini delle campagne contemporanee si pongono come strumento di comprensione della società e del contesto architettonico e naturalistico per ripercorrere pratiche e abitudini della popolazione nel corso di oltre un secolo e di tracciare la mutata conformazione del territorio.

La fotografia è stata eletta linguaggio preferenziale di questa narrazione.

La mostra offre uno spaccato inedito del paese di Bellosguardo (comune di 800 abitanti nella Provincia di Salerno), teso a valorizzare l’identità di un territorio di estremo interesse non solo dal punto di vista naturalistico ma anche per le dinamiche sociali interne: dal fenomeno dell’emigrazione degli anni passati, al progressivo spopolamento attuale, cui fa da contraltare la presenza del turismo nei soli mesi estivi. 

Sottraendo le fotografie delle famiglie alla dispersione e all’oblio, si è riconosciuta loro la valenza storica e documentaristica all’interno di una zona oggetto di notevoli cambiamenti, mentre lo sguardo sul territorio dei cinque giovani fotografi invitati, ha offerto punti di vista inediti attraverso un linguaggio fotografico aggiornato.

La mostra (presentata in anteprima a Bellosguardo lo scorso agosto, nell’ambito del festival Rural Dimensions, riscuotendo largo consenso e interesse dalle comunità locali e non solo), è frutto della prima tappa del progetto, da intendersi come primo passo di un’operazione più ampia che prevede la replica dell’esperienza anche in altri paesi del Parco Nazionale che condividono fenomeni e peculiarità simili e i cui patrimoni sommersi e preziosi vanno pertanto salvaguardati e valorizzati.

L’ICCD, istituzione pubblica di riferimento per la fotografia con particolare attenzione alle dinamiche del territorio, ha sostenuto il progetto operando fattivamente nel luogo, interagendo con la popolazione, prestando il suo consolidato know how per l’attività di digitalizzazione e archiviazione e svolgendo un ruolo di collettore tra i promotori, i fotografi e i partner istituzionali.

Inoltre, una selezione di immagini delle campagne fotografiche entrerà a far parte delle collezioni di fotografia contemporanea dell’ICCD.

L’ingresso, gratuito, sarà consentito dal lunedì al venerdì dalle 10:00 – 18:00, festivi esclusi. 

SOGGETTI PROMOTORI

ICCD - FOTOGRAFIA

L'Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione (ICCD) è un istituto del Ministero per i beni le attività culturali e il Turismo (afferente alla Direzione generale Educazione e Ricerca). Tre sono gli ambiti di competenza: la catalogazione, la fotografia e la formazione. 

La sua storia inizia a fine ‘800 con l’istituzione del Gabinetto fotografico, nato per documentare il paesaggio e i beni culturali. Grazie a questa attività e all’acquisizione di importanti collezioni (unica nel suo genere è la raccolta di fotografia aerea), l’Istituto vanta oggi una delle più consistenti collezioni di fotografia storica a livello nazionale con alcuni milioni di fototipi che vanno dal 1840 a oggi. La Fototeca, l’Aerofototeca, il Laboratorio Fotografico e quello di Restauro, il museo degli strumenti fotografici, le sale espositive, le aule didattiche, lo spazio convegni e una biblioteca specializzata sono i perni attorno cui ruota l’attività di promozione, studio e valorizzazione della fotografia.

Oltre a gestire, conservare, digitalizzare, rendere fruibile e valorizzare le proprie collezioni storiche attraverso ricerche, mostre e pubblicazioni, l’ICCD promuove progetti di committenza, di formazione, residenze per artisti e progetti sul territorio per incrementare il patrimonio, esportare il proprio know how e contribuire al dibattito, più che mai attuale, su significato, usi e lettura delle raccolte fotografiche nella contemporaneità.

PARCO NAZIONALE DEL CILENTO E DEL VALLO DI DIANO E ALBURNI

Il Parco è stato istituito nel 1991 e dal 1998 è Patrimonio dell’UNESCO. Con i suoi 80 Comuni, 8 comunità montane e diverse località marittime è il secondo parco nazionale italiano per estensione territoriale (oltre 180.000 ettari) e occupa un tratto di territorio che dalla costa tirrenica tocca l’Appennino campano-lucano. È caratterizzato da una grande varietà geologica e naturalistica e da emergenze monumentali di grande interesse storico quali i siti archeologici di Paestum, Velia e la Certosa di Padula. 

REHUB ALBURNI

L’associazione, nata come evoluzione della Consulta Giovanile Bellosguardo per estendere il proprio raggio d’azione, promuove il patrimonio artistico, culturale, storico e ambientale dell’area compresa tra la Valle del Calore e i Monti Alburni, partendo dal territorio di Bellosguardo (SA). L’associazione intende offrire spazi liberi e fertili per ogni disciplina, valorizzando l’artigianato e le pratiche rurali cercando di rimanere a stretto contatto con l’innovazione. Perseguire e attuare una idea di multidimensionalità territoriale rifacendosi alle politiche previste dall’Unione Europea per le aree rurali, cercando di apportare al territorio futuri benefici economici.

IL PROGETTO DELL’ARCHIVIO DEL PARCO NAZIONALE DEL CILENTO, VALLO DI DIANO E ALBURNI

www.fotografia.iccd.beniculturali.it/bellosguardo

L’istituzione di un Archivio Fotografico del Parco, tramite l’individuazione e la raccolta, inventariazione e digitalizzazione delle fotografie esistenti, si propone di fornire uno strumento di promozione e sviluppo territoriale. Le attività di formazione vengono realizzate in collaborazione con l’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione (ICCD) che fornisce indicazioni teoriche e di metodo sulla gestione del materiale fotografico. Il gruppo di lavoro sarà variabile da Comune a Comune e coordinato sempre da due professionisti, di cui uno locale, con funzione di attivatore culturale.

L’Archivio sarà in un primo momento di natura digitale, ma l’obiettivo a lungo termine è di individuare una sede fisica nella quale conservare i materiali, proporre e coordinare le attività, e creare opportunità di lavoro.

La seconda parte del progetto riguarda l’esecuzione di campagne fotografiche tese alla registrazione visiva del territorio dei vari Comuni di volta in volta coinvolti. Le campagne fotografiche sono coordinate da un curatore e realizzate da uno o più fotografi che lavoreranno in autonomia seppur dentro la cornice del progetto. I risultati del lavoro entreranno a fare parte dell’Archivio in forma digitale; al contempo le stampe fotografiche saranno esposte in una mostra sul territorio e in musei e/o gallerie d’arte contemporanea collocati esternamente al Parco.

La missione partecipata dell’intero progetto Archivio si sostanzia nella collaborazione fra soggetti diversi atti a interloquire e a fare rete. I co-autori del progetto sono da un lato gli amministratori e le istituzioni locali, le istituzioni nazionali, i gruppi base e le associazioni culturali presenti sul territorio e dall’altro gli artisti e i fotografi, e che a vario titolo si occupano di fotografia.