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Crescita sotto la media mondiale per la Capitale e l’Italia

Federalberghi Roma: serve strategia di sistema per riportare in alto nostro turismo

Si è svolto nei saloni dello Sheraton Roma Hotel & Conference Center il tradizionale pranzo di Natale del Consiglio Direttivo di Federalberghi Roma, alla presenza dell’Assessore al Turismo e Pari Opportunità della Regione Lazio Lorenza Bonaccorsi e dell’Assessore allo Sviluppo Economico, Turismo e Lavoro di Roma Capitale Carlo Cafarotti

In occasione dell’incontro il Presidente di Federalberghi Roma Giuseppe Roscioli ha tracciato un bilancio dell’anno che si avvia alla conclusione: “A Roma il turismo è cresciuto, ma purtroppo non al livello delle destinazioni competitor: siamo fermi a un + 2/3% circa rispetto al + 4,50 % mondiale. Come evidenziato da Federalberghi nazionale nell’analisi delle ultime stime ufficiali, come il recentissimo Rapporto di Bankitalia su numeri e potenziale di sviluppo del nostro Turismo, l’incidenza del mercato nero sulla nostra economia di settore comporta la perdita di milioni e milioni di presenze turistiche. Per questo c’è bisogno di fare sistema, a tutti i livelli”. 

“Roma,” ha detto ancora Roscioli “sconta oggi una serie di fattori negativi, eliminabili solo se a livello istituzionale sarà finalmente stabilita la fondamentale importanza di farne una Capitale dell’accoglienza: la tassa di soggiorno più alta d’Europa, l’esplosione incontrollata dell’abusivismo ricettivo, i continui furti ai turisti, un Piano Pullman sul punto di entrare in funzione che non risolve i problemi e penalizza le fasce più deboli e anziane. Attualmente siamo diventati una destinazione low cost dove un numero imprecisato di persone soggiorna quotidianamente al di fuori di ogni controllo, sia di tipo fiscale che legato alla sicurezza: dobbiamo agire a livello normativo e unire le strategie di pubblico e privato per tornare in alto, e restituire all’economia cittadina l’enorme potenziale, anche occupazionale, che il nostro turismo può garantire sia in termini diretti che d’indotto”.