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Intervista allo psichiatra Edoardo Favaretti 

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Covid & Depressione: “Sono le donne le vere vittime del lockdown”

Torniamo su uno dei temi tanto cari alla maggior parte della gente comune, vale a dire al senso di solitudine che la pandemia ha riflesso sulla vita di ogni giorno e di ognuno di noi e incontrando il dott. Edoardo Favaretti, noto psichiatra romano, scopriamo che a pagare il prezzo più alto sono state le donne, le mamme soprattutto, alle prese in casa con mille problemi diversi.

-Professore Favaretti, dagli ultimi dati statistici risulta che sono le donne quelle più colpite dalla depressione nella fase pre e post Covid: sono forse più deboli dell'uomo?

“I dati statistici vanno sempre presi con le pinze e una donna è sempre più propensa a confessare all’intervistatore le proprie inquietudini mentre un uomo cerca di mascherarle per non svilire la sua immagine. Credo però che le donne in genere si siano veramente trovate oberate di maggiori difficoltà rispetto al genere maschile: ad esempio, le più giovani nella gestione dei bambini piccoli e le più mature nel ritrovarsi in casa h24 un marito che ben poco aiuto ha saputo dare nelle faccende domestiche.”

-Mascherina sì mascherina no, troppa confusione e troppi comportamenti diversi: lei che cosa consiglia ai suoi pazienti?

“Innanzitutto dobbiamo rispettare le leggi in vigore o è l’anarchia, questo deve essere chiaro. Ma i guanti non servono a nulla e la mascherina serve solo se si è infetti e non si vuole infettare I’altro: il sano ha più rischi che benefici dall’uso di mascherine, soprattutto negli spazi aperti.”

-Parlando con la gente comune si percepisce ancora tanta paura, gente insomma in attesa di una nuova recrudescenza della pandemia?

“Frutto di cattiva informazione? Molti temono persino l'estate, le vacanze, il mare, la montagna, come si esce da questo incubo generale? Ho ascoltato, tramite i vari media, virologi tra i più celebrii sostenere tesi improponibili, mostrando un’ignoranza medica e culturale sull’effetto delle loro dichiarazioni pubbliche: il 28 aprile il Comitato Tecnico Scientifico scrisse in un report ufficiale che in caso di riapertura totale ci sarebbero potuti essere in rianimazione ben 151mila malati dai 1.863 che lo erano in quel momento: abbiamo riaperto quasi totalmente e oggi, a giugno, abbiamo circa 230 malati in terapia intensiva! C’è stato un tipo di comunicazione al popolo di stampo terroristico: ovvio che il cittadino comune sia caduto nel panico e ancora oggi presenti pensieri e comportamenti ipocondriaci insensati: sarà un’estate serena e priva di rischi e malattie. Io dico andiamo in vacanza e godiamocela, altro che plexiglass che circondi ogni singolo ombrellone e lettino in spiaggia!”

-I bambini come stanno dopo questa fase di lunga astinenza dai giochi di gruppo?

“Cosa può fare un genitore per loro? Io dico, non preoccuparsi: un genitore non deve cadere nella trappola di medici che si ritrovano a essere star televisive e non sanno gestire la responsabilità che ciò comporta. In Asia, tutti i bambini portano la mascherina in caso di raffreddore o influenza e questo non ha mai traumatizzato nessuno di loro: perché dovrebbe traumatizzare i nostri figli?”

-Il Viminale conferma che l'uso della droga non solo non è diminuito in questa fase, ma è addirittura aumentato: colpa della solitudine?

“Ci sono stati molti suicidi dovuti ai problemi secondari causati dal Covid19 e dal conseguente lockdown, l’aumentato uso di droga è motivato da paura, ansia e perdita di speranza nel futuro, non certo per uso voluttuario”.

-Ma lei crede davvero che la gente comune abbia ancora fiducia nella TV e nei media?

“Dopo questa ondata di notizie una più diversa dall'altra? Certamente la gente si ribella per forza se, per esempio, trovate alcune persone positive al Covid19 in un palazzo della Capitale, i giornali e le Tv parlano in prima pagina di nuovo focolaio epidemico! Ammesso che si abbia a quel punto poca fiducia nei media, che fare? Il vero problema é che non c’è un’alternativa. Bisogna invertire la rotta ed essere chiari, preparati e leali fino in fondo con il cittadino, altrimenti la cura sarà peggiore del male”. 

Edoardo Favaretti, lo ricordiamo, è uno psichiatra e psicoterapeuta che a Roma va per la maggiore. Ha un curriculum di tutto rispetto: Laurea con Lode in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi di Roma "La Sapienza"; Specializzato in Psichiatria presso l’Università degli Studi DI “Tor Vergata” con il massimo dei voti e la lode; Iscritto all’Albo degli Psicoterapeuti dell’Ordine dei Medici di Roma e Provincia e legittimato quindi all’esercizio dell’attività di Psicoterapia che svolge presso lo studio di Roma sito in via Gregorio VII n.102; Formazione in psicoterapia REBT (rational emotive behaviour therapy) presso l’Albert Ellis Institute Italy, sotto la guida del dott. Cesare De Silvestri; Attività di ricerca, diagnostica e clinica presso la Casa di Cura Neuropsichiatrica “S. Alessandro” di Roma; Attività di consulenza psichiatrica presso il servizio di psichiatria e psicologia medica della Scuola Allievi Carabinieri di Roma; Attività di consulenza per l’AIDIF (Avvocatura Italiana per i Diritti delle Famiglie); Attività di consulenza psichiatrica per il Centro Mobbing INAIL di L’Aquila; Attività privata di psicoterapeuta; Consulente presso il CIAM, Centro Italiano Anti Mobbing e dal 2019 anche consulente psichiatra per la Polizia di Stato. Nessuno meglio di lui può quindi aiutarci a capire quanto la pandemia da Covid abbia influenzato e segnato la nostra vita e soprattutto quanto si deve ancora fare per evitare che questo nostro “stare forzatamente in casa” produca effetti ancora più devastanti di quanto non ne abbia già prodotti.

(By courtesy Prima Pagina News - Domenica 14 Giugno 2020)