Fiavet-Confcommercio in Parlamento: la continuità territoriale deve essere effettiva
La Federazione presenta in Commissione Trasporti un’analisi lucida di ciò che è avvenuto la scorsa estate in Sardegna, caso esemplare delle problematiche di settore
Audizione di Fiavet-Confcommercio presso la Camera dei Deputati alla IX Commissione Trasporti, tema strettamente legato al turismo, come abbiamo potuto verificare nella estate appena trascorsa, dove il costo dei trasporti ha influenzato in maniera importante l’andamento dei pacchetti di viaggio e dunque la scelta della destinazioni.
Al centro dell’intervento di Fiavet-Confcommercio, che pur apprezza l’inclusione nel Piano Strategico Nazionale del Turismo l’asset di intervento sul potenziamento delle infrastrutture, è stata posta la continuità territoriale, per consentire a tutte le Regioni, isole comprese, di godere di un’adeguata connessione.
“Le agenzie di viaggio si trovano in seria difficoltà nel gestire la biglietteria dei vettori aggiudicatisi i bandi della continuità territoriale” fa osservare il presidente di Fiavet-Confcommercio Giuseppe Ciminnisi (nella foto).
Coordinare le prenotazioni presso i call center di questi vettori è molto difficile sia per i passeggeri che acquistano in autonomia, sia per coloro che si affidano all’intermediazione.
Per le agenzie di viaggi sarebbe molto più semplice la gestione della biglietterie tramite GDS. Fiavet-Confcommercio ha quindi richiesto di vendere le tariffe di continuità territoriale tramite questo strumento, per non gravare sui call center. A questo proposito è stata portata ad esempio Aeroitalia, che esercita in continuità territoriale da Alghero su Roma e Linate e da Olbia su Linate. La compagnia, pur avendo annunciato che avrebbe reso disponibile la biglietteria su GDS da marzo 2023 non ha mai attivato questa possibilità che è invece obbligatoria e prevista dal bando. Inoltre, non essendoci un’auspicabile lista d’attesa, molte volte i posti aerei sono stati lasciati vuoti proprio per l’impossibilità di contattare il call center.
Fiavet-Confcommercio, oltre a ciò, ha richiesto la rimborsabilità immediata in denaro dei biglietti in continuità territoriale. Anche in questo caso Aeroitalia, sta rilasciando voucher con scadenza 12 mesi. La Federazione ha fatto osservare in Commissione Trasporti che anche Adiconsum Sardegna ha segnalato all’Antitrust il diniego del rimborso pecuniario di Aeroitalia per i biglietti cancellati dai passeggeri.
A questo si aggiunge che tutti gli isolani hanno diritto al trasporto in continuità territoriale, comprese le persone disabili, le guardia armate, i minori non accompagnati, gli animali domestici, mentre non tutte le compagnie offrono questi servizi. Allo stesso tempo per i turisti dovrebbe essere fissato un tetto massimo di tariffa, perché questi spesso si trovano a pagare biglietti che costano il triplo di quelle dei residenti. Sarebbe anche auspicabile, secondo Fiavet-Confcommercio, che chi si trova a viaggiare spesso per lavoro verso la Sardegna possa godere di una tariffa quantomeno agevolata.
Un altro grave danno per i sardi e per le agenzie di viaggio sarde, è quello che costringe i passeggeri della Regione, in caso di più voli consecutivi, a ritirare i bagagli e ripetere il check-in senza passare per i transiti, come avviene per qualunque altro passeggero delle Regioni italiane che debba, dopo lo scalo a Roma o a Milano, raggiungere altre destinazioni nazionali o internazionali. Allo stesso modo il bagaglio a mano e da stiva dovrebbe essere compreso nella tariffa del biglietto, altrimenti le compagnie in continuità territoriale operano come le low cost emettendo biglietteria a tariffa bassa, ma obbligando, di fatto, il passeggero ad acquistare uno spazio per il bagaglio che supera, il più delle volte, il costo di un biglietto aereo medio.
Infine Fiavet-Confcommercio ha fatto osservare che Aeroitalia per il rimborso delle tasse aeroportuali versate per l’acquisto di biglietteria in continuità territoriale, nel caso in cui i biglietti siano annullati, applica una tassa amministrativa di 30 euro “che appare iniqua e esorbitante”, soprattutto perché si tratta di tasse che non sarebbero esigibili in considerazione del fatto che il passeggero non ha volato e quindi non ha usufruito dei servizi aereoportuali.
“Per descrivere le criticità che sono emerse dall’esperienza lavorativa quotidiana e i dati raccolti dalle imprese associate abbiamo preso ad esempio il caso Sardegna in quanto già noto alle cronache, esemplificativo di alcune problematiche – ha specificato in aula il consulente legale Fiavet-Confcommercio, Federico Lucarelli - non si tratta pertanto del tema peculiare legato ad un vettore, ma di assumere la Sardegna come caso pilota per analizzare problematiche e criticità che non rendono effettivo l’esercizio della continuità territoriale, pregiudicando l’interesse dei cittadini isolani a fruire di tale servizio, danneggiando il turismo, le relazioni economiche e gli interessi primari di chiunque utilizzi la continuità territoriale per i propri bisogni”.