In Sabina alla scoperta di Monteleone e dell’antica Trebula Mutuesca
di Claudio Manari
Terzo appuntamento con la cultura dopo la visita a Lanuvio e a Santa Severa in compagnia del maestro Ciro Cellurale (nella foto a sinistra) questa volta alla scoperta della Sabina, dove il nostro testimonial d’eccezione ha voluto visitare il bellissimo borgo di Monteleone che vanta un passato glorioso che si può osservare da vicino fra le rovine della città romana di Trebula Mutuesca.
Monteleone Sabino si trova in provincia di Rieti, a circa 60 km da Roma e annovera tra le sue antiche vestigia un bellissimo anfiteatro, una chiesa romanica antichissima ed un notevole Museo Archeologico che vale la pena di una visita per le sue particolari caratteristiche che descriverò fra poco.
Accompagnati dalle competenti e cordiali ragazze dell’Associazione Culturale Trabes , Eleonora Sanesi e Lucia Lisca, abbiamo potuto dunque visitare i tre siti sopra citati .
L'associazione culturale Trabes è formata da un gruppo di volontari che si occupa di gestire il Museo civico del comune di Monteleone Sabino il Santuario di Santa Vittoria e l'anfiteatro, quest'ultimo al momento chiuso in quanto non agibile, ma che per noi per gentile concessione è stato possibile visitare allo scopo di poter meglio documentarvi sulla struttura.
Lo scopo dell'associazione è di promuovere il territorio sabino,in particolare quello monteleonese, e di far conoscere un patrimonio storico-culturale e religioso poco sponsorizzato.
Il territorio dell’attuale Monteleone Sabino, è contraddistinto da valli incontaminate ricoperte da boschi ed uliveti, noti fin dal tempo del geografo Strabone.
Le origini di Trebula, il cui nome sembra forse derivare dal latino trabes, casale, si conosce molto poco. Le prime testimonianze archeologiche risalgono al IV sec. a.C. pur essendo probabile, sulla base di di diversi indizi, la presenza di un abitato fin da epoca più antica. Nel 290 a.C., a seguito della conquista romana della Sabina ad opera di Manio Curio Dentato, Trebula entrò a far parte come territorio del mondo romano. Successivamente, nel I sec. a.C., con la riorganizzazione Augustea, il centro divenne Municipium e in quel tempo vennero realizzate opere di pubblica utilità, furono eseguiti lavori nel foro, erette statue in onore di importanti personaggi come Claudio ed Agrippina, si sviluppò il culto di Silvano etc. E’ in questo periodo che furono realizzati edifici come l’anfiteatro, le terme, le grandi cisterne ed altre importanti opere costruttive i cui resti sono ancora oggi apprezzabili. In età tardo imperiale la zona fu progressivamente abbandonata per accogliere, più tardi, il sepolcro di Santa Vittoria, martire sotto l’imperatore Decio. In età romanica sulla tomba della Santa venne eretta la chiesa intatta nel suo splendore. Al di sotto della chiesa è stato recentemente indagato, ad opera della Pontificia Commissione per l’Archeologia Sacra, un piccolo complesso catacombale al cui interno si conserva un sarcofago strigilato che, secondo la tradizione, custodí il corpo della martire fino al IX secolo quando fu traslato a Civita di Bagnoregio per preservarlo dal pericolo delle incursioni saracene. L’area urbana dell’antica Trebula è localizzata presso la valle cosiddetta “Pantano” delimitata dalle alture di “Castellano”, “Colle Foro” e “Colle Diana”, dove si possono visitare gli imponenti resti dell’anfiteatro e di una struttura templare.
Partendo dal Museo Archeologico, situato nell’edificio del Comune, abbiamo potuto ammirare i reperti rinvenuti nel territorio in un ambiente ben allestito e ricchissimo di manufatti, e frammenti architettonici fra i quali desidero segnalare numerosi elementi fittili relativi al contenuto di un deposito votivo, scoperto in un terreno situato a lato del sagrato del santuario di S. Vittoria e costituito da teste maschili e femminili, velate e non, da ex voto anatomici (arti superiori e inferiori, mani e piedi nudi e calzati), da un bambino in fasce, da statuette di animali (bovini, equini, ovini), da ceramica a figure rosse del Gruppo Fluido, da ceramica sovradipinta, da ceramica a vernice nera con una forte presenza dell' atelier des petites estampilles, da ceramica di impasto tornito e di produzione locale.
Dopo aver visitato il Museo, come accennato prima, grazie alla gentile concessione avuta per la visita, siamo giunti all’Anfiteatro romano i cui scavi iniziati sono 1958 e poi ripresi in maniera sistematica nel 1998 con fondi dell’Unione Europea, nell’ambito di un progetto della Regione Lazio teso al recupero ed alla valorizzazione dell’antico centro. L’Anfiteatro consiste di una serie di ambienti radiali e due ingressi monumentali posti alle estremità dell’asse maggiore dell’ellissi. Il monumento, i cui assi maggiori e minori misurano rispettivamente 94 e 66 metri circa, ha una pianta molto articolata che difficilmente trova confronto negli anfiteatri già noti. Il rinvenimento di due imponenti iscrizioni dedicatorie in marmo di Carrara ha permesso la definizione di un’opera di monumentalizzazione da collocarsi in età Traianea (98-117 d.C.). A confermare l’accuratezza planimetrica del monumento ha concorso il rinvenimento di un articolato sistema di ambienti di servizio ipogei destinati, tra l’altro, all’utilizzo di macchine elevatrici che sollevassero fino all’area di combattimento, presso l’arena, gladiatori animali feroci e quant’altro necessario allo svolgimento dei giochi. A confermare il capolavoro ingegneristico dell’anfiteatro di Trebula è stato, inoltre, rinvenuto ed indagato un articolatissimo sistema di condotti fognari ancora oggi in gran parte esplorabili che percorrono il sottosuolo del monumento.
Ultima tappa della visita, la Chiesa di Santa Vittoria, gioiello dell’arte romanica che presenta tra i suoi elementi costruttivi materiali di reimpiego dell’antica città romana. Ecco dunque svelarsi agli occhi dei visitatori una enorme quantità di colonne, capitelli, fregi, pulvini della città di Trebula Mutuesca, il tutto armonicamente presente nella sobrietà dell’architettura romanica.
A completamento dell’opera, antichi affreschi di pregevolissima fattura e un sistema di catacombe al di sotto della chiesa che si sviluppano per parecchie centinaia di metri in un intricato sistema di gallerie, lungo le quali si possono osservare sepolture a inumazione e cavità ove sono presenti colombari per la deposizione delle urne cinerarie.
Per quanto riguarda la storia della chiesa e del suo culto e per approfondimenti è doveroso consultare i link che cito nell’articolo, ma quello che mi preme di più sottolineare e che poi è lo scopo di questo mio pezzo è che Monteleone Sabino è una località assolutamente da non perdere per effettuare una visita culturale di grande pregio e per vedere da vicino le sue ricchezze.
Le parole non sono sufficienti a tradurre le emozioni che si provano quando si è immersi completamente nella natura e nella storia in contesti come questo.
Se a ciò aggiungiamo la cortesia, la competenza e la squisita accoglienza che abbiamo ricevuto grazie alla oculata gestione del patrimonio artistico da parte dell’amministrazione comunale, dobbiamo solo prendere atto di come con la volontà e tanta passione si possa agire nel nostro paese. Monteleone è senz’altro un esempio di quanto di buono si può fare e per esperienza diretta, avendo conosciuto il Sindaco del paese , Sig. Angelo Paolo Marcari ed avendo percepito la sua sensibilità, posso affermare che fa piacere constatare di persona quello che vi scrivo.
Il maestro Ciro Cellurale sarà lieto di poter esporre le sue opere in una cornice di così grande valore per promuovere ancora una volta questo splendido paese.
Desidero inoltre aggiungere un ringraziamento ed un plauso anche al Sig. Sergio Rossi, titolare di una struttura ricettiva del paese che si è gentilmente prestato con spiegazioni e estrema cortesia ad illustrarci le catacombe della Chiesa di Santa Vittoria, accompagnandoci personalmente insieme ai ragazzi dell’Associazione Trabes.
Una bellissima giornata trascorsa in una località indimenticabile del nostro meraviglioso paese.
Come sempre, invito a consultare i link sottostanti per maggiori approfondimenti e per informazioni più accurate.
www.comune.monteleonesabino.ri.it/pagina758_turismo.html
www.santuariodisantavittoriainmonteleonesabinorieti.it/it/gestioneturisticaassociacionetrabes2013
www.comune.monteleonesabino.ri.it/pagina779_immagini-santuario-santa-vittoria.html