L'altra faccia delle Alpi
Si identifica con il Cantone svizzero del Vallese dove sci ed enogastronomia si segnalano per essere i protagonisti assoluti del suo grande successo
di Antonio Castello
Non è terrorismo mediatico, ma è indubbio che, con il riscaldamento del pianeta, in molte località dell'arco alpino, lo sci è destinato a morire. Lo scioglimento dei ghiacciai e la penuria di neve che ogni anno si registra nelle località di montagna, non fanno presagire nulla di buono. Appena al di là del confine c'è però, una regione che non sembra risentire di questi cambiamenti climatici o, quanto meno di patirne in modo considerevolmente minore E' il Vallese, Cantone della Svizzera, raggiungibile dall'Italia attraverso due passi: il Sempione e il Gran San Bernardo. Si tratta di un autentico paradiso invernale con le sue 45 vette oltre i 4.000 metri di altitudine. E' qui che si trovano i più alti comprensori sciistici del Paese e d’Europa, alcuni dei quali collocati a ben 3.800 metri. Già a novembre la maggior parte degli impianti è in esercizio, ma alcuni, come quelli di Saas-Fee e Zermatt, sono aperti tutto l'anno. Una particolarità che consente a molte squadre nazionali di sci di preparare qui la loro stagione agonistica. Con i suoi oltre 2.000 chilometri di piste, suddivise in trentasei comprensori sciistici, il Vallese offre una varietà di divertimento unico al mondo: non solo discesa, ma anche sci di fondo, sciescursionismo, gite con ciaspole, slittino e molto altro ancora. Sia di giorno che di notte (molti sono gli impianti aperti fino a tarda sera), ognuno può programmarsi la giornata come meglio crede. Senza dire delle sei stazioni termali (Breiten, Brigerbad, Leukerbad, Saillon, Ovronnaz e Val-d'Illiez) che, dopo le attività sciistiche, consentono di rilassarsi con bagni caldi e perfino di fare uno spuntino su vassoi galleggianti, senza uscire dalle piscine.
Con tale ricchezza di opportunità, qualcuno potrebbe pensare che possa trattarsi di località esclusiva destinata a pochi privilegiati. Niente di più errato. Il Vallese con le sue numerose offerte a buon mercato si presenta come una località adatta per tutte le tasche e soprattutto per le famiglie. Ben otto destinazioni infatti, sono state insignite del marchio “Famiglie Benvenute” dalla Federazione Svizzera del Turismo: a scorrere i loro nomi si può notare come fra esse ci siano anche località molto note come Crans-Montana, Zermatt, Saas-Fee e Aletsch Arena senza tralasciare le altre che pure rispondono ai nomi di Bellwald, Blatten-Belalp, Grachen-Saint-Nicolas e Nendaz.
I ghiacciai (l'Aletsch, lungo 23 chilometri e considerato il primo Patrimonio dell'Umanità Unesco di area alpina), le 45 alte vette (oltre i 4.000 metri), gli impianti di risalita (alcuni oltre i 3.500 metri), potrebbero dare l'idea di una regione fredda. Il Vallese si segnala invece per essere la Regione più assolata delle Alpi con un clima che favorisce una produzione vinicola di grande interesse. Con i suoi 53 mila ettari di vigneti, non costituisce soltanto il più grande cantone vitivinicolo della Svizzera, ma anche quello che offre la più ricca varietà di vitigni che consentono una produzione di una cinquantine di etichette tutte con il marchio DOP. Tra loro, autentiche rarità come l'Arvive, il Cornail o l'Humagne rouge. Per non dire di Fendant, Heida, Syrah e dei deliziosi assemblaggi a base di Petite Arvine, Pinot nero o Gamaret. Enologia e non solo, perché il Vallese è rinomato anche per le sue deliziose produzioni gastronomiche. Le specialità vallesane rappresentano un quarto di quelle autorizzate a fregiarsi dei marchi DOP o IGP e tra queste spiccano la “Raclette”, la “Carne secca”, il “Prosciutto crudo”, il “Lardo essiccato”, il “Pane di segale”, lo “Zafferano di Mund”, il “Liquore Abricotine” e la “Grappa di pere”. Tutti i prodotti trovano spazio nei menù dei tanti ristoranti che popolano il territorio. Il Cantone, infatti, vanta anche il più alto numero di ristoranti gastronomici per abitante di tutta la Svizzera. Nell'edizione 2017, la guida Gault&Millau recensisce 72 ristoranti vallesani con almeno 12 punti ciascuno, per un totale di 996 punti e ben 11 sono i ristoranti che beneficiano delle preziose stelle della Guida Michelin.