La mostra Scarti apre il Festival della Sostenibilità
Al via l’8 ottobre la mostra di Franco Farina nell’isola ecologica del comune di Crispiano
Grande attesa per la mostra Scarti che darà il via, l’8 ottobre, al Festival Della Sostenibilità (8 e 9 ottobre) a Crispiano (Taranto). La personale dell’artista Franco Farina, curata da Elisabetta Sbiroli, rientra tra le iniziative promosse dagli Assessorati alla Cultura e all’Ambiente e sarà aperta al pubblico dal 9 al 28 ottobre 2021 nell’isola ecologica del comune di Crispiano dalle ore 16.30 alle 20.30.
“Il fatto stesso di esporre arte contemporanea in un centro di raccolta dei rifiuti produce uno scarto interessante: non uno scarto nel senso di ciò che è rifiutato, ma uno scarto inteso come deviazione da un cammino prestabilito, possibilità di cambiare il nostro punto di vista riguardo a ciò che ci sembra bello o brutto, inutile o necessario”, spiega Elisabetta Sbiroli.
Gli spazi del centro di raccolta saranno valorizzati dall’installazione sonora di Massimo Bonuccelli e dall’allestimento luci di Daniel Granger, che partecipano insieme alle opere di Franco Farina al dialogo fra arte ed ecologia che qui si propone.
Franco Farina (nella foto), artista ostunese, porta avanti da tempo una sua personale ricerca sul concetto di scarto prodotto dal consumismo. Lo sguardo che posa sul mondo, e che riesce a trasmetterci talvolta con crudele ironia, è quello di una straziante e lucidissima contemporaneità. Fra i residui della nostra civiltà dei consumi, l’artista attinge non solo l’ispirazione, ma la materia prima e il senso della sua paziente opera di riciclo dei miti della modernità.
“I materiali che adopero per realizzare le mie opere abitano già in un centro di raccolta dei rifiuti e quindi allestire una mia mostra in una discarica è come ‘tornare alla casa del padre’”, commenta Franco Farina. “Un centro di raccolta dei rifiuti è una voragine, un cratere che inghiotte le differenze; un luogo dove ciò che non è e non dev’essere visto è riposto lontano dagli occhi, al buio. Ma le cose incomprese, gli scarti, i rifiuti possono amalgamarsi e fermentare. Diventare un magma che prima o poi risale in superficie. La luce del sole si raggiunge con la poesia, con la pratica dell’arte, con la dedizione, con l’amore”, prosegue l’artista, precisando: “Non riciclo i materiali che utilizzo, li scelgo in base ad un particolare che mi attrae: un’incrinatura, un peso, un colore; li lavoro, li dipingo e in ogni caso non cambiano natura, rimangono scarti, rifiuti incompresi che invece, per me, raccontano anche qualcosa del processo di emarginazione che è in corso nella società”.
La situazione d’emergenza che si è venuta a creare in seguito alla pandemia ha reso tutti più consapevoli della fragilità delle nostre condizioni di vita come abitanti del pianeta terra, dell’interconnessione di tutti i fenomeni ambientali. Forse è ora di rimettere in discussione l’idea di crescita illimitata, di limitare lo spreco delle risorse, di incoraggiare la solidarietà, di dedicare più attenzione anche ai piccoli gesti quotidiani che possono contribuire a salvare l’ecosistema.
Scarti è patrocinata da Regione Puglia, Comune di Crispiano, camera di Commercio di Taranto, Gal Magna Grecia, Associazione di Comuni Cuore Della Puglia, Università di Bari, APS KYRIA
(Fonte foto: Ufficio Stampa Scripta Manent)