Ponte del 25 aprile 2016: dati positivi
Bernabò Bocca: “E’ un risultato incoraggiante”
Saranno circa 7,4 milioni (5,5 milioni maggiorenni e 1,9 milioni minorenni) gli italiani che si muoveranno per il ‘ponte’ del 25 aprile.
Il dato non è confrontabile con l’anno scorso quando la festività capitò di sabato e nemmeno con il 2014, anno in cui si trovò a ridosso della Pasqua.
L’89,4% rimarrà in Italia (corrispondente a 6,6 milioni di connazionali), mentre il 10,1% si recherà all’estero (743 mila individui).
La permanenza media di chi farà vacanza si attesterà sulle 3,3 notti con una spesa media pari a 313 Euro (268 Euro per chi rimarrà in Italia e 680 Euro per chi andrà all’estero), che genererà un giro d’affari di circa 2,3 miliardi di Euro.
Le mete preferite per chi rimarrà nel Bel Paese saranno il mare (43,6% della domanda), le località d’arte maggiori e minori (21,9%) e la montagna (18%).
Seguono le località lacuali (4,1%), quelle termali e del benessere (3,1%) e la crocieristica (1,1%).
Per chi andrà all’estero le grandi capitali europee assorbiranno il 58% della domanda, seguite dalle località marine per il 22%.
La struttura ricettiva preferita sarà per il 28,6% la casa di parenti o amici seguita a ruota dall’albergo (26,4%), dalla casa di proprietà (11%), dai B&B (10%), dagli agriturismo (6,6%) e dai residence (4,2%).
“Si tratta di un risultato incoraggiante -commenta il Presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca- che consolida i segnali di ripartenza del settore, per il quale continuiamo a chiedere all’Esecutivo maggior attenzione normativa e più fondi per una promozione indispensabile a riconquistare fette di mercato e posizioni nel ranking mondiale dei Paesi più gettonati”.
L’indagine è stata effettuata dall’Istituto ACS Marketing Solutions dall’11 al 15 aprile intervistando con il sistema C.A.T.I. (interviste telefoniche) un campione di 3.001 italiani maggiorenni rappresentativo di circa 51 milioni di connazionali maggiorenni. Il campione è stato costruito in modo da rispecchiare fedelmente la popolazione di riferimento, tale da includere anche i minorenni, mediante l’assegnazione di precise quote in funzione di sesso, età, Grandi Ripartizioni Geografiche, Ampiezza Centri ed istruzione.