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Stati Generali Europei del turismo LGBTQ+ a Bruxelles

25Stati Generali Bruxelles

Seconda edizione dell’importante appuntamento economico-sociale di  un settore   che vale 55 miliardi di euro che ha sempre più spazio in Europa grazie alla pianificazione DE&I 

Si sono svolti a Bruxelles gli stati generali del turismo LGBTQ+ organizzati da ELTA, European LGBTQ+ Travel Alliance. Durante la seconda edizione di questo appuntamento è stato fatto il punto sullo stato dell’arte di questo essenziale segmento turistico. 

Gli Stati Generali del turismo LGBTQ+ sono un evento che si tiene ogni anno in un Paese diverso dell’Europa, dove  si incontrano i più grandi attori dell’industria di settore per discutere di turismo inclusivo, e delle nuove tendenze in questo ambito. 

In Europa il 96% della popolazione appartiene alla comunità LGBTQ+, secondo i dati IPSOS, e sono stati registrati 67 milioni di arrivi di turisti LGBTQ+ nel 2023, per un valore economico di 55 miliardi di euro, con una crescita del 27,9% del segmento sull’anno precedente. 

Va inoltre considerato che 2 milioni di persone impiegate nel turismo in Europa appartengono alla comunità LGBTQ+ e gli Stati Generali sono una grande occasione per stimolare lo sviluppo, all'interno delle aziende, delle politiche inclusive che l'Europa stessa chiede con la pianificazione DE&I,politiche che possono essere adottate attraverso una formazione dedicata e autorevole, certificazioni riconoscibili a livello internazionale. 

Alessio Virgili, presidente di ELTA, ha salutato all’apertura  dichiarando: “Siamo in un momento significativo per l'industria turistica e la comunità LGBTQ+ in Europa, un momento in cui ci stiamo impegnando  nel promuovere un'ospitalità inclusiva e la creazione di posti di lavoro sicuri e rispettosi delle diversità, un obiettivo più cruciale che mai”. “Quello che costruiamo qui oggi è una piattaforma per discutere e promuovere pratiche che garantiscano accoglienza per tutti i viaggiatori nelle destinazioni turistiche  e  inclusività  nelle aziende che vi operano, contrastando  fortemente   il ‘pink washing’ che da troppi anni permette alle aziende, dietro l'uso di semplici label, di autodefinirsi inclusive senza effettivamente adottare politiche di  Diversity Equity & Inclusion che siano  verificate da terze parti”. 

Thomas Segretainpolicy officer, European Commission (Tourism Unit-DG Grow, ha focalizzato il suo intervento sulla qualità  del lavoro in Europa. “Ci sta a cuore l’eliminazione della discriminazione sul posto di lavoro” ha dichiarato rammentando quanto la sostenibilità sociale sia una delle pianificazioni strategiche dell’European Commission. 

Enrica Tomei, vice chair del board di  ELTA ha ricordato la missione dell’Alleanza Europea che ha il compito di portare accoglienza nell’industria e nel lavoro del turismo e allo stesso tempo promuovere anche un’ospitalità inclusiva  per far sentire le persone libere ovunque siano in Europa. 

Tatiana Veselova, Public Affairs and Corporate Comunication manager all’European Travel Commission, in rappresentanza delle destinazioni Europee, ha ricordato quanto sia importante per i tourism board crescere nella conoscenza e nell’accoglienza  della community LGBTQ+, fondandola prima di tutto sul rispetto.

Il Primo panel  degli Stati generali ha coinvolto i rappresentanti del mondo dell'associazionismo LGBTQ+ con l’obiettivo di trasmettere il valore delle reti LGBTQ+  che possono fungere da  apripista sia in tema di diritti, sia per una crescente consapevolezza dell’importanza dell'inclusione nel turismo e nel business ad esso collegato. 

Clark Massad, vice presidente  Global Partnership di IGLTA, ha  consegnato  una visione internazionale  del turismo LGBTQ+. “Bisogna lavorare sul territorio, sulle comunità locali, sugli eventi sportivi,  sui pride, perché sono gli  eventi inclusivi che cambiano la mentalità partendo dal basso, soprattutto per le generazioni giovani, obbligando le destinazioni a guardare alla comunità LGBTQ+ ed essere inclusive”. Ha ricordato, inoltre, l’importanza della sensibilità verso le persone transgender che hanno spesso difficoltà con il loro passaporto a prenotare biglietteria aerea e alberghi.  

Artur Lengyel, fondatore di Q Travel Malta, ha illustrato le peculiarità dell’isola, destinazione che già dal 1973 ha avviato una politica per i diritti LGBTQ+ diventando, attraverso un percorso impegnativo, una “eroina” dell’accoglienza LGBTQ+. Lengyel ha mostrato una mappa redatta da ILGA che fotografa la situazione dei diritti in Europa, in cui l’Italia è severamente indietro assieme ad alcuni Paesi dell’Est. Tuttavia ha ricordato che il 72% degli europei sono d’accordo sui matrimoni tra persone dello stesso sesso. Dunque anche se alcuni Paesi sono in una situazione grave in materia di diritti, bisogna ricordare che la maggior parte delle persone sono a favore dell’integrazione e della sostenibilità. 

Eva Maria Lange,  ceo e founder di Pink Iceland, ha dato una visione  del turismo lesbico, e del valore del segmento  del same sex wedding. Pioniera in campo di diritti, con il primo presidente donna, l’Islanda ha avuto un cammino fondato sull’educazione e sulla conoscenza sulla libertà dei media, che possono informare ed essere oggettivi. 

Marko Mihailović, direttore di  Pride Society,  ha illustrato i primi passi della Serbia nella direzione dell’accoglienza inclusiva, ma anche le grandi difficoltà in tema di libertà, nei media, in particolare. “Siamo supportati da ogni Paese Europeo, per questo ci sentiamo parte di una comunità e questo ci dà forza, ma il paradosso che abbiamo un primo ministro lesbica, ma non ci sono diritti nonostante siano  tanti anni che spingiamo e lottiamo”.   Leggermente migliore la situazione a Budapest  come ha spiegato  Zsolt Jordi Erdei,  fondatore & presidente di Humen Association/Pink Budapest LGBTQ+ Tourism project che ha visto crescere la sensibilità soprattutto tra stakeholder privati che hanno aderito all’associazione. 

Il secondo panel ha visto condividere le esperienze e le migliori pratiche delle aziende turistiche che si impegnano a favore dei viaggiatori e dei lavoratori LGBTQ+.  Qui è stato sottolineato quanto sia importante l'adozione di politiche di DE&I concrete. Implementare certificazioni come QueerVadis, presentata da Giovanna Ceccherini, sales manager Sonders & Beach, significa non solo attrarre i viaggiatori  LGBTQ+, ma adottare strumenti spendibili nei bilanci di sostenibilità, dal punto di vista dei criteri ESG, nella fase di raccolta di capitali da privati, per le aziende quotate in borsa e sempre di più anche per le piccole e medie imprese perché, anche nei bandi di finanziamento pubblico, queste certificazioni sono sempre più un bonus in termini di istruttoria e perché realtà come le OTA iniziano a richiederle, non accontentandosi più di etichette o autodichiarazioni.

Erwin van der Graaf, vice presidente Oparation managed hotels Western Europe, premium, midscale, economy brands di Accor,  ha dato il punto di vista sugli hotel in Europa e nel mondo. “Ci sono diversi stadi tra l’esclusione e l’inclusione, ce lo insegna la storia del movimento per i diritti LGBTQ+, per questo nella nostra compagnia  abbiamo una serie di programmi di sviluppo sulla diversità a seconda dei Paesi in cui ci troviamo nel mondo, con una grande attenzione per le persone che lavorano con noi”. 

Frederick Boutry, Diversity Nightlife e Sport Market advisor di Visit Bruxelles, ha illustrato l’accoglienza della città ospitante e il valore del Pride, quale evento attrattivo che quest’anno ha visto incrementare i visitatori del 45%. 

Il punto su Rail Europe lo ha fatto Valentine Camusot, general manager per l’Europa della compagnia: ”vogliamo che ogni persona che salga sui nostri treni si senta accolta”  ha detto. 

McArthurglen è stato fotografato da  da Daniele Rutigliano, tourism manager del gruppo:  “Siamo arrivati a 25 designer outlet in 8 Paesi che sono inclusivi per loro natura: nell’accoglienza  non badano a nazionalità, colore della pelle, orientamento sessuale, quindi potete  venirci a trovare, in Italia, ad esempio, al Serravalle Designer Outlet dove 6 milioni di persone ogni anno vengono a fare shopping”. 

Nel terzo panel è stata messa in evidenza l'importanza degli approfondimenti  di marketing e della raccolta dati su DE&I in Europa, utili per guidare le decisioni aziendali sulle politiche dell'industria dei viaggi e della società.

Damiano Meola, direttore marketing di The Data Appeal Company,  ha presentato LGBTQ+ travel index, sviluppato per analizzare il sentiment di accoglienza nelle destinazioni turistiche, portando ad esempio la visione nei confronti di  Bruxelles e le altre città del Belgio.

Luca Romozzi, senior director, destination EMEA & APAC di Sojern, ha focalizzato il suo intervento sull’importanza del marketing digitale per diverse destinazioni nel mondo. Romozzi ha condiviso alcuni spunti sull'impatto che gli eventi hanno sulle destinazioni con un focus LGBTQ+. “Ci sono diverse date e diversi Paesi da cui si prenota per un Pride, ad esempio l’Europride si tiene a Thessalonki, con effetti su città come Atene, e ha visto le ricerche per le prenotazioni immediatamente dopo l’Europride dello scorso anno, ma soprattutto nel giorno di San Valentino”.

Peter Jordan, capo degli Insight di Toposophy ha condiviso alcuni dati su come la comunità LGBTQ+ può contribuire ad affrontare la crisi climatica, evidenziando alcune best practice che possono influenzare la governance aziendale e le scelte dei viaggiatori LGBTQ+ che sono sempre più orientate a un turismo rigenerativo e sostenibile. 

Philippe De Wulf, capo di VO Citizen di Bruxelles ha portato la voce dei media: ”comunicare in una città come Bruxelles, dove il miscuglio di nazionalità e persone è ampio, ci ha obbligato a rendere una comunità viva con un magazine  che aderisce a ELMA, un’associazione media, che fotografa i risultati delle campagne advertising delle destinazioni turistiche”.  

Le conclusioni sono state affidate a Alessandro Cecchi Paone, testimonial del turismo LGBTQ+. “Ho fatto il primo coming out in Italia e sono un attivista per i diritti LGBTQ+, sono qui come candidato alle prossime elezioni, e voglio testimoniare come la politica sia importante per cambiare le cose, perché noi dobbiamo fare tutto il possibile affinché i visitatori della community internazionale vengano nei Paesi europei”.