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Wedding Tourism. Un fenomeno in forte crescita

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di Antonio Castello

Sono stati quasi 8.800 i matrimoni stranieri registrati nel 2018 in Italia che hanno generato 436 mila arrivi per un totale di oltre 1,5 milioni di pernottamenti e un fatturato complessivo di 500 milioni di euro. Sono questi, in sintesi, i dati rilevati da un’indagine realizzata dal Centro Studi Turistici di Firenze per conto del Convention Bureau Italia e presentata oggi a Roma. L’indagine metodologica è stata effettuata attraverso l’analisi di circa 1.600 tra questionari e interviste telefoniche rivolte agli operatori del settore.

16confwedding“I dati, ha rilevato Alessandro Tortelli, Direttore Scientifico del Centro Studi Firenze, hanno fatto registrare un incremento del 6,8% negli arrivi e del 7,4% nelle presenze, rispetto al 2017, con risultati particolarmente positivi per il Sud e le Isole. Il numero medio di invitati per evento è stato di 49,6 persone e la spesa media di oltre 56 mila euro. Un importo notevole che colloca il settore fra i più remunerativi del comparto turistico. Anche per questo, ha continuato Tortelli, sono molti coloro i quali si avventurano nell’organizzazione di matrimoni, senza averne purtroppo i necessari requisiti. Non per nulla tra le indicazioni ricevute attraverso il sondaggio, è emersa la necessità di approfondire la conoscenza del fenomeno, tanto che il 60% dei wedding planner intervistati si è dichiarato disponibile a partecipare a corsi di formazione. Molte le curiosità rilevate nel corso della ricerca, come quella di prolungare il soggiorno oltre il matrimonio, trasformando la semplice partecipazione ad un evento in un vero e proprio miniviaggio; la scelta del Luxury Hotel per il “matrimonio-tipo”, la preferenza dei mesi di giugno e settembre come periodo e la constatazione che sono in costante aumento i cosiddetti “same sex wedding” con una crescita conclamata di oltre il 64% (sempre rispetto al 2017) che secondo l’indagine, rappresenta ormai il 12% del mercato.. Per quanto riguarda la provenienza delle coppie, al primo posto troviamo il Regno Unito (28,1%), seguita dagli USA (21,9%), Australia (9,4%), Germania (5,5%) e Canada (4,5%). Da registrare tuttavia matrimoni di altre nazionalità con meno frequenza ma maggiore impatto economico come i Paesi Scandinavi, l’Indonesia e gli Emirati Arabi. La Regione preferita dagli stranieri per contrarre matrimonio è la Toscana (30,9%), seguita nell’ordine da Lombardia, Campania, Veneto e Lazio, mentre in forte ascesa, grazie anche a campagne promozionali specifiche, risultano essere la Puglia e la Sicilia. Detto del Luxury Hotel come location preferenziale, si deve segnalare che anche le ville, le strutture agrituristiche e i castelli risultano essere fra quelle maggiormente ambite. In forte ascesa in questo ambito anche le “masserie” e i “rifugi alpini”. Per quanto concerne infine, i canali di scelta attraverso i quali operano gli addetti, quello più seguito è l’on line, anche se non mancano il “passaparola” e le promozioni dirette delle strutture.

Alla conferenza stampa di presentazione non poteva mancare Carlotta Ferrari, Presidente del Convention Bureau Italia, la quale, dopo aver comunicato che attualmente l’organizzazione conta 123 soci, tra partner istituzionali e imprese private, e rappresenta oltre duemila aziende italiane, ha precisato che la ricerca è frutto di un bando vinto per l’internazionalizzazione, attraverso il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale. “Si tratta, ha detto, della prima ricerca nazionale sull’industria del Destination Wedding in Italia con l’obiettivo di acquisire tutti i numeri del fenomeno, le tendenze del settore e l’indotto economico per l’Italia”. 

In conclusione ha preso la parola Giorgio Palmucci, neo Presidente dell’ENIT/Agenzia Nazionale del Turismo che ha definito il fenomeno “molto interessante. Non solo per quanto riesce a realizzare in termini di fatturato, quanto soprattutto per il numero degli addetti che riesce ad occupare (oltre 60 mila-ndr). Un fenomeno di siffatte proporzioni, ha detto Palmucci deve essere monitorato e seguito anche dall’Enit per tutte quelle dinamiche che è capace di sviluppare”.