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DAL “RAINBOW” AL “MELOGRANO”, LE BOUTIQUES  DELLA RISTORAZIONE A ROMA IN TEMPO DI COVID

Loro sono veri campioni della resistenza, o resilienza come si dice oggi… Colpiti duramente dalle conseguenze dell’era covid, sconvolti dalle restrizioni, dal lockdown, dalle regole ferree che hanno accompagnato i colori dal giallo al rosso, loro hanno resistito, si sono attrezzati per affrontare al meglio le mille difficoltà che hanno accompagnato la spaventosa pandemia che ha colpito il mondo intero.

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Rosa e Cristina Frezza

IL RAINBOW DI CORSO FRANCIA

Siamo a Roma, e incontriamo Rosa e Cristina Frezza, le “eroine” del Rainbow Bar (che poi chiamarlo Bar è riduttivo, molto riduttivo…).

Loro hanno aperto in Corso di Francia 168 nel 2003, e si avvicinano dunque ai vent’anni di attività in un locale non grande ma molto accogliente, dotato di una ventina di posti all’aperto protetti da un gazebo, e ci sono 5 posti all'interno. Le peculiarità del Rainbow? Senza dubbio la cucina, con una scelta variegata e gustosa, con un menù che cambia ogni giorno e viene inviato con whatsapp ai clienti più assidui affinché possano scegliere comodamente i piatti preferiti. La regina della cucina è Cristina, che ha cominciato giovanissima a lavorare nel settore, e adesso propone pietanze semplici ed anche raffinate, pasta cucinata in mille modi, riso, minestre, carne saporita, pesce (come le sue “cernie in crosta” di patate, mandorle e pistacchio oppure agli agrumi e al limone)… E che dire della sua parmigiana? O del suo mitico gateau di patate? O ancora delle verdure gratinate? O le polpette straordinarie? E naturalmente si trovano anche piatti semplici per chi è a dieta: riso in bianco, petto di pollo alla griglia, merluzzo lesso… 

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Alessandro Preziosi al Rainbow Bar con Cristina Frezza 

“I nostri clienti provengono per lo più dagli uffici di zona, dagli studi medici, oppure sono abitanti di Corso Francia e non solo, qualcuno arriva anche dai Parioli o da Monte Sacro”. - spiega Rosa, che si occupa del bar, dell’amministrazione, delle pubbliche relazioni, e gestisce il momento topico del lunch, quando arrivano gli ospiti numerosi per gustare le specialità offerte. 
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Aperitivo al Rainbow Bar per Antonio Scardigno attore, sceneggiatore, produttore e Carlo Trematerra regista

“Il periodo iniziale di questa immensa tragedia - aggiungono Rosa e Cristina - ha costretto anche noi a un periodo di chiusura, e quando abbiamo riaperto abbiamo dovuto ridimensionare il personale, ma l’attività è ripresa senza problemi, non possiamo lamentarci, ci rendiamo conto che ci sono situazioni drammatiche per molti commercianti, per gli alberghi ed altri ancora. Qui da noi i clienti vengono con tranquillità, molte famiglie utilizzano il metodo dell’asporto, e al bar c’è sempre il momento rilassante dell’aperitivo. C’è stato un piccolo calo dagli uffici per via dello smart working, ma noi adeguiamo l’offerta alla domanda e così manteniamo un certo equilibrio operativo”.

Al Rainbow si può anche ordinare un pranzo per un evento in famiglia, Cristina è sempre pronta a scatenare la sua fantasia, mentre Rosa si occupa di far rispettare ai clienti le regole del green pass e della mascherina.

IL MELOGRANO in Via Magnano in Riviera

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Andrea Sensi, titolare del "Melograno"

In Via Magnano in Riviera 68, vicino all’Ospedale Sant’Andrea, "Il Melograno”, tavola calda, ristorante e servizi, ha aperto nel 2005. Il titolare Andrea Sensi (nella foto qui sopra) ci racconta la sua esperienza professionale durante il peggior periodo legato al covid: “Mentre eravamo chiusi a causa del lockdown, mi sono guardato intorno per capire come potesse funzionare il nostro lavoro. Alla riapertura, ci siamo organizzati con l’asporto e il delivery. Noi che ci troviamo per così dire “in periferia” abbiamo probabilmente sofferto meno rispetto ai locali omologhi del centro città: non essendo in area turistica, è stato possibile razionalizzare i costi di gestione e abbiamo mantenuto la nostra clientela, molti provengono dall’Ospedale Sant’Andrea, altri abitano in zona, ci sono poi gli uffici, anch’essi buoni serbatoi di clienti”.

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Il Melograno è un bar con ristorante-tavola calda, ha una sala in cui si può essere serviti à la carte, e un altro spazio per chi preferisce il self service. I posti all’interno del locale sono complessivamente 60, e c’è anche un dehors con 20 posti per chi sceglie di pranzare all’aperto. Il distanziamento è perfettamemte equilibrato in base alle norme vigenti.
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Andrea Sensi con due clienti affezionate. Si riconosce, a sinistra, la scrittrice Gloria Tozzi

La cucina della tavola calda propone vari piatti sempre diversi e molto gustosi, mentre il ristorante servito ha un’impronta prettamente romana: amatriciana, gricia, cacio e pepe, e poi mezze lune al manzo e tartufi (specialità di Marisa, la mamma di Andrea Sensi, la regina della cucina) ed altre specialità. Carne ottima cucinata a scelta del cliente.

Qui si chiede il green pass a tutti e si fa rispettare l’uso della mascherina, che si può togliere soltanto a tavola. 

Un buon segno, se consideriamo che diversi locali a Roma ancora non lo fanno… (E.F.)